Ci è piaciuto subito il nome: lo champagne delle fate. La ricetta è tratta dal libro La cucina di Robin Hood, una divertente guida alla raccolta di frutti, fiori ed erbe da cucinare insieme ai bambini: le preparazioni sono semplici e hanno tutte il fascino delle fiabe.
Così siamo tornati da una passeggiata con delle bellissime ombrelle di sambuco, che messe a fermentare al sole in uno sciroppo di acqua, zucchero e limone, imbottigliate e lasciate due settimane in cantina, danno un "vero" spumante! La bottiglia fa il botto, e questo vale già il lavoro, il "vino" è gasato al punto giusto, leggermente asprigno e aromatico.In realtà ho scoperto che l'origine di questa preparazione è molto antica e tramandata dal sapere contadino come vino dei poveri, la ragione si intuisce. Ne ho trovato una variante anche su un vecchio libro di cucina ligure La cuciniera genovese: possiedo la tredicesima ristampa, datata 1947, dell'edizione originale che risale al 1863. La mia nonnina 95enne me l'ha affidato ieri, quasi come un testamento. Ma di questo ne parlerò poi.
0 commenti:
Posta un commento